Nella ricerca dispersi il cane mette a disposizione della comunità il suo incredibile olfatto e il suo istinto primordiale di cacciatore, in quello che per lui non è altro che un momento di gioco da condividere  con il proprio conduttore:  infatti, stimolando  le sue doti  naturali  e queste innate attitudini, la ricerca si rivela per il cane un’attività estremamente  divertente ed appagante.                                                                                                                               ·

Per questo tipo di attività non è richiesta una razza specifica, tutti i cani (di razza o metic­ci) sono adatti purché rispettino dei requisiti fondamentali: devono essere socievoli e non aggressivi nei confronti di persone o altri cani, collaborativi, vivaci e godere di buona salute.

Addestrare il proprio cane fin da cucciolo, inizialmente con i comandi basilari (seduto, terra, resta) per poi arrivare a quelli più avanzati e alla ricerca vera propria, faciliterà la sua gestione all’interno della “società” e rafforzerà il legame con il proprio conduttore.

Iniziare da cuccioli sarà più facile, ma non è essenziale, come detto in precedenza tutti i cani sono in grado di utilizzare il naso istintivamente ed imparare i comandi richiesti, perciò anche da adulti si potranno avvicinare a questa attività.

La formazione del conduttore, concomitante a quella del cane, è altrettanto importante e prevedrà corsi di primo soccorso sanitario, cartografia e utilizzo delle radio che andranno ad accrescere le abilità utili ad affiancare e coordinare il cane nelle zone di ricerca.

I cani sono straordinariamente in grado di leggere il linguaggio corporeo del soggetto, l’espressione del viso, le posture e di percepire! attraverso le secrezioni ormonali, i diversi stati emotivi come ansia, sofferenza, depressione, preoccupazione, nostalgia e tristezza rispondendo con il contatto fisico, il gioco, le coccole, il calore e la vicinanza.

Questa capacità, aggiunta  alla dedizione e al lavoro di alcuni volontari e dei loro amici a  4 zampe, hanno spinto il Gruppo Cinofilo delle Pubbliche Assistenze a dare vita alla Comfort dog. La Comfort dog prevede una vasta varietà di attività: a partire da ore di coccole con gli anziani per alleviare le giornate nelle case di  riposo  fino ad  incontri  con bambini e disabili per insegnare loro il giusto modo di approcciarsi ad un cane, per farli divertire diventando anche loro conduttori per un giorno o per alleggerire  lo stress causato da eventi traumatici vissuti (un esempio sono le attività svoltesi con i bambini  di Borbona, colpita  dal  terremoto del 2016).                                                                                      .

Un cane inserito in un programma di comfort dog può essere di razza o meticcio, ma è fondamentale che rispecchi determinati requisiti di idoneità relativi a: parametri veterina­ri e benessere psico-fisico, indole (dev’essere in grado di reagire velocemente ed adeguatamente a stimoli esterni e stress) e comportamento (non deve mostrare aggressività od eccessiva agitazione).

In queste attività, spesso stressanti fisicamente ed emotivamente per entrambi, è fonda­mentale il forte legame e la fiducia instauratasi tra il cane e il suo conduttore, che permettono di affrontare tutte le situazioni nel migliore dei modi.

Anche per questa attività è importante per il cane essere in grado di vivere in “società” ed avere una buona educazione, socializzazione ed obbedienza di base.

Per diventare un binomio è fondamentale seguire il corso teorico/pratico creato per permettere a cani e conduttori di acquisire le nozioni necessarie a svolgere le attività e fornire le competenze di affrontare ogni tipo di situazione.

Anche nel caso della comfort dog non è obbligatorio avere un cane: è infatti importantissima per aiutare e seguire i binomi in tutte le loro attività la figura del “supporto”,

L’unico requisito fondamentale è l’amore per i cani.